io sul mio cuore ho scritto le parole più cattive
l’ho accartocciato, strappato
e ne ho reso coriandoli in cambio di un sorriso;
ho raccolto quei pezzi di carta
e li ho inghiottiti perché avevo fame di amore
ma li ho dovuti vomitare, uno ad uno,
nelle bocche di uomini egoisti
che continuavano a sbavare sul mio petto nudo per quell’amore
che avrei io stessa desiderato e che avrei volentieri tenuto
perciò vi ho fatti sprofondare e mi sono fatta sporcare
da inchiostri viscosi come catrame
avrei invece dovuto scrivere lettere d’amore
sul mio cuore di carta
poesie in rima alternata– o baciata
come le mie cosce sulle vostre labbra
ma non so scrivere in versi
ed io le mie rime alla fine
le uccido sempre
(ho sempre creduto che essere diversi
fosse un valore aggiunto
mai un punto di domanda in cui perdersi)