Con qual focil meraviglioso, Amore,
Il mio bel foco hai desto,
E di qual selce tratto il vivo ardore?
Né ferro trasse il tuo vivace foco
5Né fuor di pietra ripercosso uscío,
Ma da la scorza d’un bel lauro è nato.
E chi serba la fiamma in freddo loco?
O chi la tempra in guisa, o signor mio,
Che non avvampi l’arboscello amato?
La natura, non io, per nostro onore:
Suo miracolo è questo.
Io d’esca in vece l’avvicino al foco.