Ti auguro di ritrovare
la voce della Poesia
dove il suono non sia frastuono,
dove le parole s’assottigliano
nel cigolio d’imposte,
nel canto del pettirosso
nel tripudio di camelie,
la dismurata folgore
di respiri e di silenzi.
Dove le parole
si contornano di luce
nel brulichio di rimembranze,
nel turbinìo di nebbia
che inghiotte la sassìfraga,
il trasmutato sorso della pergola.
Ti auguro tempo
che non sia frammento
disperante vuoto,
ma süaso fragorìo.
Thea Matera ©