Thea Matera

Fantasma Cieco In Un Oceano Di Terra

Zemblanity

Nell’iride spicca il taglio
la feritoia di velluto,
lo smeriglio di lucerne.
Sembiante la crepa
d’ossidiana
al fondo dell’imbuto,
il baco pesco
alla cuna di lìlac.
Nel lezzo della gronda
una radura inerte,
si dislega la torma di ricci
nella minugia dello spino,
di violati simulacri,
nel portento della nuvolaglia
si sfila il fuoco della torcia.
Un profumo di latte
si schiara tra i denti,
l’aroma di cenere di baci accollati
s’abbuia nella falce di luna rossa.
Nell’ombrìa del sopraccièlo
màrmore,
un istrice s’allinea
all’acquitrino tosco,
nella vertebra di torba
un ricordo di colori.
 
Thea Matera ©
 
(NO TO WAR, YES TO DREAMS)
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