#ScrittoriItaliani
Calante malinconia lungo il corpo… al suo destino Calante notturno abbandono di corpi a pien’anima presi nel silenzio vasto
Come allodola ondosa Nel vento lieto sui giovani prati, Le braccia ti sanno leggera, vieni… Ci scorderemo di quaggiù, E del mare e del cielo,
E subito riprende il viaggio come dopo il naufragio un superstite lupo di mare
Un’intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca
Solo ho amica la notte. Sempre potrò trascorrere con essa D’attimo in attimo, non ore vane; Ma tempo cui il mio palpito trasme… Come m’aggrada, senza mai
Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro Di tanti
In nessuna parte di terra mi posso accasare
A solitudine orrendo tu presti Il potere di corse dentro l’Eden, Amata donatrice. Hai visto spegnersi negli occhi mi… L’accumularsi di tanti ricordi,
Come questa pietra del S. Michele così fredda così dura così prosciugata
Il tempo è muto fra canneti immoti… Lungi d’approdi errava una canoa..… Stremato, inerte il rematore... I… Già decaduti a baratri di fiumi... Proteso invano all’orlo dei ricord…
Morire come le allodole assetate sul miraggio O come la quaglia passato il mare nei primi cespugli
Balaustrata di brezza per appoggiare stasera la mia malinconia
M’illumino d’immenso.
Il cuore ha prodigato le lucciole s’è acceso e spento di verde in verde ho compitato Colle mie mani plasmo il suolo
Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie