Non ci perforerà l’inganno,
non ce ne pentiremo.
Noi maturiamo ciliegie
in una strana primavera.
C’è il ronzio delle api
alla fine dell’inverno.
Mi avvicino alla finestra
col turbine di smania
e un corpo salivare,
sul camminare delle tue dita
nei miei spazi senza tregua.
Il mio anello sulla tua cintura
il tuo metallo sul mio fulgore.
Hai un sapore di frutta estiva
quando ti stringi a diavolo
intorno alle mie mani.
E questo guarirsi di baci
è tutto pane e petali
tra i risolini complici
delle felci.