Odio amore bonta’ ti cadono adosso nemmeno te ne accorgi sei troppo preoccupato a spargere la tua rugiada
di un fertile mattino che ci accompagni ...
Trasformando la natura ricrei l’emozione che prova l’anima quando ascolta nelle antiche cattedrali il canto Gregoriano
Vorresti decifrare il segreto svelare l’enigma perderti nell’universo per trovare la tua essenza al di la’ delle tenebre
Padre degli dei abbi pieta’ degli eroi questa sera non c’e’ la luna la campagna e buia si cammina distanziati
L’energia prorompente della primavera da impulso ad un nuovo rigoglio vegetativo scioglie
Nel broccato nero fremente di tenerezza l’ultimo respiro di pace invoca l’amore nel cuore infranto
Paure ancestrali che sembravano vinte da una scienza onnipotente si sono affacciate
Lucentissime nella notte ardono le stelle ma il mirto la viola il tenero lauro
Per molto tempo insieme vagabondammo io e la mia ostinata voglia di capire poi stanco estenuato
l lume della luna si sta colorando di dio un dio minore che tutto brucia generatore simbolico
Quando l’eroico io dorme il sogno puo’ divenire un’officina di terrore dove la paura
ogni cosa fluisce e rifluisce tutto s’alza e cade la terra si dissolve nell’acqua l’acqua nel fuoco il fuoco nell’aria
Non toglietemi il fango che mi ha donato il ventre di mia madre voglio essere sveglio dormendo e
nel santuario dell’ esistenza il giorno si illumina squillano le trombe rullano i tamburi