Gelido e placido
ti fai rimirare
riflettendo le speranze di sognatori
che cercano,
tra le tue acque ambigue,
la quiete per meditar...
Si scorgono, tra i cerchi effimeri,
storie di
remoti
amori
e tra i dolci flutti del tuo piccolo mar,
veleggiano come fantasmi i solitari cuori,
abbandonati, come alla deriva,
attendono le reti degli adulatori...
Limpida e cristallina, vivi,
serena degli azzurri rubati
a un cielo troppo indulgente
per le tue acque ingannatrici.
Io non voglio dissetarmi
del tuo liquido zuccherino.
E’ una falsa sete, amara,
figlia delle lacrime
che ho sacrificato per la tua
bellezza altera.
Non vedo il fondo dei tuoi pensieri,
sei oceano virtuale, maligno,
concedi solo
l’illusione,
del mio volto fiducioso,
sulle tue acque velate.