La notte mia trascorro
in ebbri stinti sguardi.
Il bello ammiro, il dolce male,
delle sfumate cose.
Il brutto del mio aspetto ignoro.
E quasi in sogno cado
d’un non distinto amore.
E, come un sogno, vado
evanescente
per un cammino
evanescente e vano.