Guardo le strade ricolme di gente,
o me ferito da sentenze innocue.
Ascolto d’esse l’infelice niente
sparso per sillabe confuse e roche.
E sento il cuore, spento di speranza,
di nuovo accendersi in incerti fuochi,
amaro amore, ché in ogni spazio avanza
la luce altera dei tuoi antichi giochi.