Festa dei Fiori a Primavera Quando la preghiera si fa confusa, malinconica e lontana,
Quando i miei occhi e il mio corpo puntano al cielo, questo si fa mite volta d’azzurro, poi
Cristo d’ombra e’ croce sullo specchio delle foreste; e’ respiro di cerbiatto,
Vivi il tempo della morte Vedi il tempo della morte battere in ogni cadenza vivilo, tracciane ogni sequenza;
Follia sulla riga di una lacrima Follia sulla riga di una lacrima, spergiuro sangue sparso con disprezzo
Le 17, l’ora della Pieve e del rintocco di campane, brunite, terse all’aria,
Golgota Vento tra le croci sangue sopra il mento spine di infamia ad ornamento,
Ciao Neve! Grembo d’infinito sospeso manto bianco e indefinito tra il seme della terra,
Sequenze di natura Fasciano i campi, tracciano le rocce, ne sposano le vette spinte
Sfilavano come stelle o fiocchi di neve, sublimi ed inerti, madidi e avvolgenti, mentre
Campane, rintocchi di vespri paesani, di tramonti
Ammiro le copertine dei libri, prefisso, palcoscenico di misteriose rivelazioni, del fascino che emerge tra le pagine sfogliate
La natura parla, ci parla, basta s… Non c’è silenzio la sera sul mare! Il mare non riesce a stare fermo
tra le rocce scure, intarsiano ricami come sagome
Gli Archi de Roma, da tempio di storia a inno de malinconia, sepolte memorie e frettolose scene