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Tu la vedesti mai?... Sembra di r… La sua pelle morata. È una dea che ha per letto il nudo… Una dea folleggiante ed abbronzata… Sorride sempre ed ha sì bianchi i…
Pur vi rivedo ancor, povere stanze… Linde stanzette de la madre mia: Oh, nel mio sen, che folla di sper… Quando, ricca di sogni, io ne part… Pur vi rivedo ancor, povere stanze…
Vedova triste che silente stai Nel tuo gramo tugurio affumicato, E cuci, e cuci, e non riposi mai Presso il letto del tuo figlio mal… Che su la faccia scolorita e mesta
Sogni tu forse le gialle radure, Sogni tu forse le calde pianure Arse dal sol? Vasti miraggi di sabbie cocenti, Corse d’audaci cavalli nitrenti
Soffri in silenzio. Non chiamar n… a numerar le lacrime degli occhi tuoi. Sia pur grave il colpo che t… chieder coraggio ad altri è inoppo… Conta nel tuo segreto ad uno ad un…
Nostalgia mi cacciò dalla mia niti… casa, ove i fiori in snelle coppe… Ed un guarnello d’operaja indosso mi mise, e al collo un fazzoletto… E son venuta ove le basse fabbrich…
Nel lanificio dove aspro clamore Cupamente la vôlta ampia percote, E fra stridenti rôte Di mille donne sfruttasi il vigore… Già da tre lustri ella affatica.—…
Ora mia, tutta mia, di solitudine piena!... Dardeggia l’anima al suo… vermiglia come il sommo di quegli… che il sol d’Ottobre, declinando,… Fui dunque cieca sino a ieri?...…
Perchè, quando con dolce e malïard… Labbro mi narri di tua vita errant… L’innamorato e cerulo tuo sguardo Par che tutto mi sugga il cor puls… No, non chiamarmi ai morti sogni e…
Sien le parole di tua rosea bocca come i fiori del mandorlo e del pe… quando il vento d’April vivido e f… mette l’ali a ogni petalo che tocc… Sieno i tuoi occhi come le fiammel…
Il sole sta. Sta l’aura D’atomi d’ôr cosparsa. L’erma pianura immobile, Tutta di foco e polve, Nella luce si avvolve
Ascoltate, signor.—Da lunge, al p… Il mar si lagna con muggente voce. Mi guardaste?... L’atroce Ghigno d’un demon mi creava; io so… D’una furia l’aborto.
Maria Spiridònova, sono io.—Taci.—Nessuno m’ha scôrta. Strisciai come un serpe nell’andit… richiusi in silenzio la porta. Io reco il dolore
Da che eccelse scaturigini tu nasc… O cascata impetuosa?... Rimbalzante sulla china perigliosa… Tu scrosciando volgi al mar; Spumi, brilli, ridi, spruzzi, e ni…
Tu vuoi saper chi io sia?... Fanc… In deserta prigion chiuso e dannat… Io sono augello dall’ali possenti; E chiedo il folgorar dei firmament… E qui m’agito e soffro incatenato.