Pensier, che mentre di formarmi tenti
L’amato volto e come sai l’adorni,
Tutti da l’opre lor togli e distorni
Gli spirti lassi al tuo servigio intenti
Dal tuo lavoro omai cessa, e consenti
Che ’l cor s’acqueti e ’l sonno a me ritorni,
Prima che Febo, omai vicino, aggiorni
Queste ombre oscure co’ bei raggi ardenti.
Deh! non sai tu che piú sembiante al vero
Sovente ’l sogno il finge e me ’l colora,
E l’imagine ha pur voce soave?
Ma tu piú sempre rigido e severo
Il figuri a la mente, ed ei talora
La ritragge al mio cor pietosa e grave.