Mentre al tuo giogo io mi sottrassi, Amore,
E fui ribello al tuo ch’è giusto regno,
M’ebbe fortuna ingiuriosa a sdegno
Tronca la via di bello e d’alto onore;
Tal ch’io muto consiglio, e dono il core,
Sacro la verde età, sacro l’ingegno
A le saette; ah! non ti spiaccia il segno,
Che non si volge al trapassar de l’ore.
Né trovar lo potrai da Battro a Tile
Piú costante a’ tuoi colpi o dolci o ’nfesti:
E tu gloria n’avrai, signor gentile,
Io pregio e fama, e dí men foschi e mesti;
E teco muterà suo duro stile
Sorte nemica a’ miei desiri onesti.