Costei, che su la fronte ha sparsa al vento
L’errante chioma d’òr, Fortuna pare;
Anzi è vera Fortuna, e può beare
E misero può far il piú contento.
Dispensatrice no d’oro o d’argento
O di gemme che mandi estraneo mare,
Ma tesori d’Amor, cose piú care,
Fura, dona, e ritoglie in un momento.
Cieca non già, ma solo a’ miei martíri
Par che s’infinga tale, e cieco uom rende
Con due luci serene e sfavillanti.
Chiedi qual sia la rota ove gli amanti
Travolve e ’l corso lor ferma e sospende?
La rota fanno or de’ begli occhi i giri.