Paolo Maccallini

Aeneis, Liber IV, v 607-621

Sole, tu che illumini i giorni umani,
Giunone, che sai del mio dolore,
Ecate, che tormenti i sonni urbani.
 
E voi Dire e dèi d’Elissa che muore,
se sventura benevolenza vale,
ascoltatemi. Poiché l’impostore
 
le ancore getterà al litorale
e questo Giove comanda che accada,
almeno che un nemico eccezionale
 
incontri, solitario esule vada,
implori aiuto, e veda le morti
amare dei suoi e la vita non goda
 
e il trono e il regno a pace iniqua porti.
Ma cada anzitempo e senza sepolcro.
Ciò chiedo con il sangue, per le sue sorti.

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