Non posso amarti, mi dicesti.
Sono già promessa in sposa.
E un attimo dopo
l’inquietudine dei tuoi occhi sinceri
divorava il mio sgomento.
Se avessi potuto fermare
quel fotogramma d’infinito
lo avrei portato nella mia tomba,
come un lumino.
Sarebbe servito per quando sarei
diventato polvere.
Non tanto per tenere acceso
il ricordo di te,
ma per provare a sentire
ancora un po’ dolore.