#ScrittoriItaliani (XVI Rime secolo)
Del fiero colpo e del pungente strale la medicina era passarmi ’l core; ma questo è propio sol del mie signore, crescer la vita dove cresce ’l male. E se ’l primo suo colpo fu mortale,
Perc’all’alta mie speme è breve e corta, donna, tuo fé, se con san occhio il vegg… goderò per non peggio quante di fuor con gli occhi ne prometti… ché dove è pietà morta,
Se ’l foco al tutto nuoce, e me arde e non cuoce, non è mia molta né sua men virtute, ch’io sol trovi salute qual salamandra, là dove altri muore.
Con più certa salute men grazia, donna, mi terrie ancor vivo; dall’uno e l’altro rivo degli occhi il petto sarie manco molle. Doppia mercé mie picciola virtute5
I’ piango, i’ ardo, i’ mi consumo, e ’l… di questo si nutrisce. O dolce sorte! chi è che viva sol della suo morte, come fo io d’affanni e di dolore? Ahi! crudele arcier, tu sai ben l’ore
Perché l’età ne ’nvola il desir cieco e sordo, con la morte m’accordo, stanco e vicino all’ultima parola. L’alma che teme e cola
Al cor di zolfo, a la carne di stoppa, a l’ossa che di secco legno sièno; a l’alma senza guida e senza freno al desir pronto, a la vaghezza troppa; a la cieca ragion debile e zoppa
Quand’avvien c’alcun legno non difenda il propio umor fuor del terreste loco, non può far c’al gran caldo assai o poco non si secchi o non s’arda o non s’accen… Così ’l cor, tolto da chi mai mel renda,
L’alma, che sparge e versa di fuor l’acque di drento, il fa sol perché spento non sie da loro il foco in ch’è conversa… Ogni altra aita persa
S’avvien come fenice mai rinnuovi qui ’l bel volto de’ Bracci di più stima… fie ben che ’l ben chi nol conosce prima per alcun tempo il perda e po’ ’l ritruo…
Deposto ha qui Cecchin sì nobil salma per morte, che ’l sol ma’ simil non vide… Roma ne piange, e ’l ciel si gloria e ri… che scarca del mortal si gode l’alma.
Non può, Signor mie car, la fresca e ve… età sentir, quant’a l’ultimo passo si cangia gusto, amor, voglie e pensieri… Più l’alma acquista ove più ’l mondo per… l’arte e la morte non va bene insieme:
Non pur la morte, ma ’l timor di quella da donna iniqua e bella, c’ognor m’ancide, mi difende e scampa; e se talor m’avvampa più che l’usato il foco in ch’io son cor…
—Perché ne’ volti offesi non entrasti dagli anni, Morte, e c’anzi tempo i’ mor… —Perché nel ciel non sale e non dimora cosa che ’nvecchi e parte il mondo guast…
Qui sol per tempo convien posi e dorma per render bello el mie terrestre velo; ché più grazia o beltà non have ’l cielo… c’alla natura fussi esempro e norma.