Antonia Pozzi

Don Chisciotte

I
Sulla città
silenzi improvvisi.
Varchi
con un sorriso indefinibile
i confini:
sai le spine di tutte le siepi.
E vai,
oltre i fiati caldi degli uomini,
il sonno dopo gli amori,
l’affanno e la prigionia.
Su la petraia che è azzurra
come le corolle del lino,
liberata
canti correndo:
ma chiudi gli occhi
se in fondo al cielo
le ali bianche dei mulini
si dilacerano
al vento.
21 febbraio 1935
II
Fioche
dalla terra brulla
ti giungono
grida atterrite:
mentre seguita
su l’ala immensa
a rotare
la tua crocefissione.
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