La Luna scende le scale sul crinale, tra stelle e tramonti a volte, al naturale, a volte sulla scena,
La natura parla, ci parla, basta s… Non c’è silenzio la sera sul mare! Il mare non riesce a stare fermo
Quando i miei occhi e il mio corpo puntano al cielo, questo si fa mite volta d’azzurro, poi
Aurore Il lirico suono delle aurore boreali fluttua di magia, specchio di emozioni,
Follia sulla riga di una lacrima Follia sulla riga di una lacrima, spergiuro sangue sparso con disprezzo
Ammiro le copertine dei libri, prefisso, palcoscenico di misteriose rivelazioni, del fascino che emerge tra le pagine sfogliate
Campane, rintocchi di vespri paesani, di tramonti
Festa dei Fiori a Primavera Quando la preghiera si fa confusa, malinconica e lontana,
tra le rocce scure, intarsiano ricami come sagome
Piu’ a Nord ( dedicata ad Albert Einstein ) E’ il senso spinto verso l’infinito,
L’Astronomia è il passatempo dei villani, aleggia grata al sole di collina come canto di gallina
Vecchi! Siamo uno scalino del futuro, e ci riguardate come un’anta,
Vivi il tempo della morte Vedi il tempo della morte battere in ogni cadenza vivilo, tracciane ogni sequenza;
Strizza gli occhi alla notte, vela i suoi torpori di quieto silenzio, penetra i suoi fitti spessori di denso volume
Il Treno di Piatra Neamt Fischia e s’allontana, come rintocco di campana il segnale del treno che si sfuma