Alda Merini

A Flavia e Gianfranco nel giorno delle loro nozze.

Vi sian dolci le nozze come un colle
da risalir beato e tu, fanciulla
che hai tratto dai miei visceri il tuo nome
vivi contenta poi che il tuo ragazzo
simile a Apollo, ha tutta la dolcezza
degli Dei si’ divini e sì leggiadri:
sii tu stessa la musa del suo canto
sii tu l’ape leggera che riporta
miele alla bocca del tuo dolce amato
sii tu fanciulla simile alla Grecia
sii la sposa dei cantici che esulta,
davanti al re nel giorno dei sponsali
ma tu sei bionda e sei la mia figliola
perciò cingi di gigli le tue chiome
ed aspetta paziente che maturi
il dolce grano che hai tu dentro il seno
che’ progenie perfetta salirà
da quei tuoi dolci sguardi di mollezza
e divino tu abbia ogni altro aspetto
ed esulta poiché sei stata eletta
alla corte di un re, tu che sei sposa
di Salomone giovane e leggiadro.

(poesia inedita del marzo 1981, pubblicata su: “L’eco del Chisone” il 14 giugno 2017)

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