Sien le parole di tua rosea bocca
come i fiori del mandorlo e del pesco
quando il vento d’April vivido e fresco
mette l’ali a ogni petalo che tocca.
Sieno i tuoi occhi come le fiammelle
votive delle lampade notturne
che innanzi a le cappelle taciturne
specchiano il tremolìo dell’alte stelle.
Piòvano dalla tua mano leggera
doni di gioja in luminoso nembo,
come giacinti e primule dal grembo
lucente di Madonna Primavera.
Serba l’anima tua d’allodoletta
innamorata dei lontani cieli,
che più sale e più par che all’alto aneli,
rapida nel suo voi quale saetta.
Tra pure forme di bellezza umana
vivi, aulendo, la tua vita di fiore;
e trova un giorno chi ti prenda il cuore,
e segui accanto a lui la strada piana;
e s’io nella crescente ombra m’arretro,
non penare per me, bimba.—Ho coraggio.—
Col tuo sorriso che somiglia a un raggio,
volgiti solo, qualchevolta, indietro.