Fra l’auree spiche, in faccia al rutilante
Sole che tutta incendia la vallata,
Nel solco fumicante,
Su la tepida bocca ei l’ha baciata.
Ride il ciel senza nube e ride il grano
A la coppia rapita;
Inneggia intorno al bacio schietto e sano
Potentemente l’universa vita.
Sanguigne olezzan le corolle schiuse
Come bocche anelanti nell’amore;
Sale per l’aure effuse
Il canto allegro de la terra in fiore.
S’abbraccian sorridendo in mezzo al verde
I due giovani amanti,
Mentre un trillo di rondine si perde
Sotto l’arco dei cieli azzurreggianti;
E dappertutto, nei cespugli ombrosi,
Nei calici dei fiori, entro la bionda
Messe e nei nidi ascosi,
Freme il bacio che avviva e che feconda.