Il precipizio intuito,
alquanto profondo e traviato;
“forma tentatrice risorge”.
Vizioso riserbo inseparabile,
genuinità della suprema follia;
“cardine d’ogni meraviglia caotica”.
Attraverso l’inversione pungente,
l’ essenza e soave,
luna sfuggente;
“creatosi tale in fulcro celestiale”.
Immenso lo splendore dell’artefice,
la materia riflessa dal sole,
attraente visione al sorgere;
“ipotetico rischio d’appanno al tramonto”.
L’ eccelso suscita garbante,
il precluso dell’ almanaccante,
nicchia offusco un raffronto;
“così viaggiasti come il vento",
guardando un panorama che non si è spento.