Celi il tuo volto dietro ali di farfalla, la forma ovale, l’espiro greve, si colma l’occhio di lumini,
E fu del palco il passo lieve della vita il travo sguardo sulla quinta, il drappo che smisura il boccascena
Correvi a piedi nudi fino al traguardo, doleva il fianco al nastro di part… stringevi le spalle nella pioggia, nella ghiaia due calzari di brinde…
Il soffione si sperde, rimacina veli di spilli in sprigne pennellate sui muri raspati di Milos nel vento di Nord– Est;
Dalla colonna sale il niello di velluto, ruotano libellule sopra il mento glauco del fossile binario,
Marmo di bianchi querci, di algide inferriate sulle porte, voltizzano ceneriti rigoli di stucchi
S’incurva e risplende sulla duna quel raggio disceso a perdonare i cuori attorti scavati nella neve… s’infiora in trecce d’astri l’ermo stelo di una cometa.
Nell’iride spicca il taglio la feritoia di velluto, lo smeriglio di lucerne. Sembiante la crepa d’ossidiana
Un’anima sostava sulla riva di spinose pendole a Longchamp in uno sparto covile d’acquaragia, d’oro fino l’intaglio delle nubi
Il poeta rimesta luminanze plasma la parola e ne fa dono al torso avvinto, a chi ha dissolto l’iride nell’ombra del travaglio,
Non ti chiamo eppure sei qui, come l’onda che s’incera, inconosciuta ombra che il vento dispara
Feriti s’incurvano gl’ossi della vela, di due relitti, di franti ormeggi, —intemerate gòrgoni - sommersi nimbi in fiamme
S’è distanziata l’ombra dalla meri… gira sul fuso il mondo e la sua ru… —siffatti l’àncora ed il calcagno… sulla prodaia, fissati come chiodi flagrano capelluti sfagni.
Pace, come il canto del mare disteso sotto un cielo di aquiloni, la grazia della piuma
È una Elle – scrivi UNO – a fine… sul filo di fumo greige di una Mur… màcina radici di parole, il nastro si ravvolge sulla rosa, il calligrafo sbadiglia