Dalla colonna sale
il niello di velluto,
ruotano libellule
sopra il mento glauco
del fossile binario,
l’ornitio rinvolge
l’imbrunato nubilo.
Mi sorprende la fiumara
di glicini
e l’aurora di violino sui Navigli,
i cespi di springeri
ordinati sui carretti,
la cenerognola schiribilla
in un volto di ametista.
I giardinieri tagliano
rami e ginestre,
gambi di craspedia,
i colletti di schizanthus,
e dal planisfero rampollano
barchette di carta e girandole,
si ridesta l’ombra stagna.
S’appoggia, èlice giuntura,
allo smasso di puntelli
mentre finata si svergola
la forma conica del lucernaio.
Thea Matera©