Domani, mia guerra e martirio, linfa del giglio e dell’acanto, sarai rugiada nel mattino, goccia tenera, in sè racchiusa, più resiliente e gracile struttura
Respiro inerte sul fondo di un candido buio
Da buon umano racconto una storia: un uomo senza illusioni viveva nel cosmo indifferente e nichilist… e narrazioni in soccorso cercava. Di quel buio discusse ad un’amica
Bruciate le pelli di quei marinai le reti gettano nelle albe di sale Sale che è finito per entrare nelle loro anime nei loro visi l’ orgoglio
Udendo il vento sperai suggerisse la vita, mutilai il dolore in piccole gocce
Mentre stai camminando cammina, mentre stai leggendo leggi.
Il punto in cui l’alba È più forte della notte Il seme del suo timore E il desiderio diviene Suo malgrado sacro,
Ritornerà sul mare la dolcezza dei venti a schiuder le acque chiare nel verde delle correnti. Al porto sul veliero
vivo grembo. vivo spalle rocciose. membra in cui sprofondare. vivo case di carne, la pelle che mi si attacca alle ossa. la saliva sulla pancia. vivo occhi grandi, ciglia dolorose. vivo ...
Spighe mature, l’ortografia sublime del gran villano.
Era autunno approssimativamente Era appena diciottenne sembrava ancora un bambino Sbarbato, candido ma era già forte come un uomo
Verrà una soffice luce con gli occhi colmi
Nessuna stella Che illumini il buio Le chiome degli alberi Si attorcigliano Alle caviglie
O tementi dell’ira ventura, Cheti e gravi oggi al tempio movia… Come gente che pensi a sventura, 4Che improvviso s’intese annunziar… Non s’aspetti di squilla il richia…
Odio amore bonta’ ti cadono adosso nemmeno te ne accorgi sei troppo preoccupato a spargere la tua rugiada
Piangerti addosso Pensavo mi avrebbe fatta sentire m… Invece le lacrime corrodono la mia… E tu non sei più il mio ombrello
A chi dedico il nuovo libello, gioiello emendato d’ogni difetto? A te che eri solito, Cornelio, lodare queste mie cose da nulla, da quando solo sulla Penisola
Un fruscio di foglie, il vento dall’albero le toglie. Una foglia solitaria, volteggia un momento per aria, poi una fredda folata,
Ricordo dei bianchi giorni ove petali inebriaron d’essenza il più fugace dei pensieri, nella strana estate adornata da lucciole e fate.
proporzionato poliedricamente, in scheletrica gabbia trova pace, ombra di ragno, l’uomo tipografico… che, tra hard e soft, qui prosciug…
L’insonnia sopisco col dolce quieto vino. Già più non ho parole nel mio cuore stanco. Allo sguardo ogni cosa
El zig-zag de un asteroide eferves… una Patria como zona de otro mundo aterriza en mí despoblada de su sombra nace una dócil llanur… En ademán de veneración me desplie…
Fra le dita le onde diventano sale… bruciano come fiamme di fiore sul volto sorridente di mia madre. Lei osserva le mani e tace, afferra un petalo danzante
Non dobbiamo resistere all’angoscia dobbiamo lasciarla fluire.. l’angoscia e come uno stagno
Feriti s’incurvano gl’ossi della vela, di due relitti, di franti ormeggi, —intemerate gòrgoni - sommersi nimbi in fiamme
M’accoglie la tua vecchia, grigia… steso supino sopra un letto angust… forse il tuo letto per tanti anni.… conto le ore lentissime a passare, più lente per le nuvole che solcan…
Il cuore giace nel silenzio abissale del mondo. Lamine di fuoco tesero in un tempo antico grani di rabbia,
Che ho da chiederti, o vita? Quale dono o cambiamento? Sull’albizia il fiore attendo e null’altro. Allora perché questa preghiera
Mi inconformidad viene del conflic… de ser veredicto en mi propia hist… En designarme héroe en la primer v… En prestar unos ojos de los qué to… Para ponerlos en papel y que solos…
Quando a quel citofono sorriderò pur sbagliando potrò dire a me stessa di aver fatto spazio al naturale fluire,