Quegli che sazio della vita grigia
navigò verso l’isole custodi
una levarsi intese fra melodi
voce più dolce della canna frigia:
“Uomo! Ritorna sulle tue vestigia
al dolce mondo! Pel tuo bene m’odi!
Ché l’acqua stessa dei canori approdi
quella è che nutre la palude stigia".
“Con un fiore il passato si cancella!”
“Cancellerai la faccia della Madre
e della Sposa?”– “Tu sola mi piaci!”
“L’amarsi è bello!"– "Ma tu sei più bella!”
“Fra queste braccia soffrirai!”– “Leggiadre!”
“Verrà la Morte."– “Pur che tu mi baci!”