Da "L'allegria"
#ScrittoriItaliani
Dalla spoglia di serpe Alla pavida talpa Ogni grigio si gingilla sui duomi... Come una prora bionda Di stella in stella il sole s’accomiata
Mai, non saprete mai come m’illumina L’ombra che mi si pone a lato, timida, Quando non spero più... 7 In cielo cerco il tuo felice volto,
Volti al travaglio come una qualsiasi fibra creata perché ci lamentiamo noi?
Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie
Col mare mi sono fatto una bara di freschezza
In nessuna parte di terra mi posso accasare
Balaustrata di brezza per appoggiare stasera la mia malinconia
Come allodola ondosa Nel vento lieto sui giovani prati, Le braccia ti sanno leggera, vieni. Ci scorderemo di quaggiù, E del mare e del cielo,
M’illumino d’immenso.
Scompare a poco a poco, amore, il sole Ora che sopraggiunge lunga sera. Con uguale lentezza dello strazio Farsi lontana vidi la tua luce Per un non breve nostro separarci.
Migliaia d’uomini prima di me, ed anche più di me carichi d’anni, Mortalmene ferì Il lampo d’una bocca. Questo non è motivo
Potrebbe esserci sulla falce Una lucentezza, e il rumore Tornare e smarrirsi per grandi Dalle grotte, e il vento potrebbe Dall’altro sale gli occhi arrossare...
Nel molle giro di un sorriso ci sentiamo legare da un turbine di germogli di desiderio Ci vendemmia il sole Chiudiamo gli occhi
Vi arriva il poeta e poi torna alla luce con i suoi canti e li disperde Di questa poesia mi resta
Di che reggimento siete fratelli? Parola tremante nella notte Foglia appena nata