Ombra gracile ai piedi miei telai d’ ombrelli e abiti smessi figure di megere

Nei meandri più bui, urtai l’ultimo sogno. Le porte si chiusero sul mondo, lasciando il tenue raggio nullo nella sua presenza.

Mano buona al tavolo del bar mi lascia incredulo vincere Svezzando sogni trascinati all’ alba

Al crepuscolo dell’esistenza intravidi luce sull’ ultimo sogno splendere fioca Respirai il gelo

Confidammo agli astri le nostre paure, e dèi ebbero pena dei nostri cuori malconci Rigidi i tendini,

Osservo la notte quando fra i rami s’inoltra e le grigie nuvole al cospetto, sole si porta

Pioppi, querce, peschi e tigli dinanzi a lor risa e meravigli Insù, all’aprir nuvole un pacifico… trafigge con la spada il giorno che va levandosi al mutar delle or…

Sfioro con il cuore ogni sorta di ricordo, mio caro fiore che t’ho veduto come dev’ esser l’amore, spine e rose

Il cuore giace nel silenzio abissale del mondo. Lamine di fuoco tesero in un tempo antico grani di rabbia,

Coltivano le terre, le stanche braccia di contadini martoriati da immani fatiche, nelle afose e ribollenti arie

Se scavassi nel mio cuore troveresti il tuo nome come una ferita non rimarginata. Il tempo è solo una scusa per perd…

Vita, ti ho amato un tempo quando fosti sogno fra nuvole e le stelle. Iride diurno,

Dalla panchina nel viale sorgere han veduto infinite albe, quei cento e più occhi che ora saranno stelle

Lune avorio lambiscono erranti figure nelle notti in cui il pensiero agita l’anima

Ore silenti, ancora troppo poche fra i portici ed i salici piangenti Sonni ristoratori