È un sogno l’ amor mio sol tuo, il dolce sorriso, l’azzurro degli occhi e i lunghi capelli

Brev’ assai le febbri folli quand’ il cor vagò fra mari e colli in un dì ove l’ amor si stracciò nelle pieghe del più funesto sogno…

Dalla panchina nel viale sorgere han veduto infinite albe, quei cento e più occhi che ora saranno stelle

Osservo la notte quando fra i rami s’inoltra e le grigie nuvole al cospetto, sole si porta

Per i campi della campagna è giunta l’ alba e canta il gallo in equilibrio su di un palo Erge il capo, l’anziano contadino

Frammenti di sogno, reminiscenza così fragile e antica legata alla vita da un filo invisibile alla qual è concessa la luce,

Guardai il tuo viso e n’ ammirai l’Infinito dietro a quei luoghi placidi e anfratti soleggiati da speranze umane

Ricordo dei bianchi giorni ove petali inebriaron d’essenza il più fugace dei pensieri, nella strana estate adornata da lucciole e fate.

Raccoglierò dal cuore i frammenti di speranza, e nella notte coperta di stelle cercherò ancora i tuoi occhi Lapislazzuli chiari di sogni

Si mosse l’ inquieta anima come un’ onda nel mare di notte e camminò sulle distanze dentro all’ onirico Prigioniera esistenza

GANGE La nera farfalla coprì gli occhi alla notte e divenni inchiostro al margine del foglio

Mano buona al tavolo del bar mi lascia incredulo vincere Svezzando sogni trascinati all’ alba

Tumefatti i sogni divennero incubi dalle forme più dispersive al profumo del glicine, seguitante un vento

Dagli occhi intesi l’anima e ne lessi ogni dolore e il sospiro più inquieto Fu amore, e dal baratro più profondo risalii

Nei chiaroscuri affogano verità.