“ I suoi occhi stanchi, insicuri e iniettati di sangue immaginarono che l’ordine del mondo per loro due si dovesse frantumare”.*
Se crollassero le fondamenta della terra
nessuno andrebbe in cerca delll’amore
non avremmo bisogno di scuse
per unirci nel corpo
e forse anche nell’anima
Se crollassero le fondamenta della terra
l’anima forse non esisterebbe
Se crollassero le fondamenta della terra
potremmo fissare il sole
senza auto-incoronarci
Se crollassero le fondamenta della terra
potremmo fissare la luna
senza impazzire
Se crollassero le fondamenta della terra
saremmo tutti pazzi
e saremmo tutti sani
Se crollassero le fondamenta della terra
forse accetteremmo il dolore
perché è condizione variabile dell’uomo
Se crollassero le fondamenta della terra
ameremmo gli uomini
Se crollassero le fondamenta della terra
potremmo scollarci le nostre maschere di angeli decomposti
e potremmo indossare quelle di demoni di carne
mischiate a sangue e placenta
con cui siamo nati
Se crollassero le fondamenta della terra
gli dei morirebbero
Se crollassero le fondamenta della terra
sentiremmo scorrere sulla nostra pelle
il fluire dell’immobilità
Se crollassero le fondamenta della terra
sentiremmo il presente
nelle foglie scosse dal vento
Se crollassero le fondamenta della terra
passato e futuro smetterebbero di esistere
Se crollassero le fondamenta della terra
il Serpente abbraccerebbe la Dea
Se crollassero le fondamenta della terra
sentiremmo nel vento la carezza del mondo
Se crollassero le fondamenta della terra
l’immortalità tornerebbe ad essere una fantasia
Se crollassero le fondamenta della terra
la nostra voce sarebbe musica
i nostri passi danza
Se crollassero le fondamenta della terra
Prometeo si libererebbe delle sue catene invisibili
accoccolato di fronte al suo fuoco amico
Se crollassero le fondamenta della terra
Faust accetterebbe la morte e l’ignoranza
brucerebbe nel fuoco i suoi libri
Se crollassero le fondamenta della terra
i libri non avrebbero risposte
se non fatti cenere
Se crollassero le fondamenta della terra
Amaterasu e Susanoo non si azzufferebbero
Se crollassero le fondamenta della terra
potremmo osservare la metamorfosi
costante
senza trauma
Se crollassero le fondamenta della terra
non vorremmo restare intrappolati nei sogni
e dormire tutta la vita
Se crollassero le fondamenta della terra
petali e farfalle fiammeggianti
di una luce misteriosa
si librerebbero dallo squarcio
aperto nel mezzo dei nostri desideri
del nostro petto e dei nostri occhi
dall’eclissi d’una katana
Se crollassero le fondamenta della terra
maturità, orgoglio, dignità
successo, profitto, etichetta
marcirebbero nei loro liquami
Se crollassero le fondamenta della terra
non cercheremmo il sesso
in centri sociali, discoteche, tazzine di caffè
ed altri surrogati di vita
come se si potesse vivere soltanto
in determinate occasioni
Se crollassero le fondamenta della terra
ci accorgeremmo del nostro corpo
Se crollassero le fondamenta della terra
smetteremmo di nascondere il sesso dietro l’amore
o l’amore dietro il sesso
Se crollassero le fondamenta della terra
l’amore non sarebbe suggestione dei sensi
auto-imposta ed auto-scartata
Se crollassero le fondamenta della terra
la distruzione non porterebbe dolore
ma reincarnazione
Se crollassero le fondamenta della terra
la più grande rivoluzione
sarebbe accorgersi di essere perfetti
nell’incompletezza
nell’immanenza
nell’essere microscopici
Se crollassero le fondamenta della terra
i due pesi della bilancia:
riso e pianto
sarebbero corrispondenti
Se crollassero le fondamenta della terra
smetteremmo di cercare la bellezza
Se crollassero le fondamenta della terra
il padiglione d’oro brucerebbe per inutilità
non per invidia
Se crollassero le fondamenta della terra
palazzi, case, castelli, scuole, chiese, ospedali, strade
cinema, bar, stadi, biblioteche, ponti, cancelli, porte
ammuffirebbero
ricoperti da funghi dell’oblio
Se crollassero le fondamenta della terra
gli antidepressivi sarebbero neutralizzati
da una parola di conforto
“stai tranquillo”
“esisti”
“ti voglio bene”
Se crollassero le fondamenta della terra
nessuno marcirebbe come un fantasma
che mette radici nella propria inesistenza
Se crollassero le fondamenta della terra
nessuno piangerebbe la propria inutilità
Se crollassero le fondamenta della terra
John Donne avrebbe ragione
Se crollassero le fondamenta della terra
ci rallegreremmo del fatto
di essere troppo dei per essere animali
e di essere troppo animali per essere dei
Se crollassero le fondamenta della terra
tutti balleremmo
tutti sentiremmo la musica
nessuno riderebbe insulsamente
Se crollassero le fondamenta della terra
saremmo bambini sessualmente attivi
ossia poeti
Se crollassero le fondamenta della terra
l’arte non avrebbe senso
ci accorgeremmo di essere già oltre il velo di Maya
e i musei sarebbero nelle cavità dei nostri teschi
nel buio echeggiante di frammenti di un specchio spezzato
costantemente ricomposto
Se crollassero le fondamenta della terra
non ci sarebbe nulla di male
nel masticare cactus o funghi sciamanici
Se crollassero le fondamenta della terra
saremmo sciamani in contatto con la Madre
la Notte ed il Sesso
Se crollassero le fondamenta della terra
non tratterremmo l’orgasmo per vergogna
Se crollassero le fondamenta della terra
la vergogna sarebbe odiare la musica, il sesso
la luna, la morte
Se crollassero le fondamenta della terra
la vergogna sarebbe amare sé stessi
perché odiamo gli altri
la vergogna sarebbe odiare sé stessi
perché amiamo gli altri
Se crollassero le fondamenta della terra
saremmo tutti influencer
Se crollassero le fondamenta della terra
sapremmo che i segreti dell’universo
ci sono preclusi
tranne la musica, la poesia, il respiro
e l’eterna rinascita
l’unione e la disintegrazione
Se crollassero le fondamenta della terra
fuoco
fuoco e musica
danza
canto fuoco musica danza fuoco fuoco
fuoco
estasi
ebbrezza
sesso
conflagrazione universale
orgasmo universale
passione – morte – resurrezione
iniziazione del nulla
tamburi nelle caverne della notte
mistero universale
Se crollassero le fondamenta della terra
Gesù sarebbe uno sciamano
Se crollassero le fondamenta della terra
nessuno si arrenderebbe alla propria solitudine
Se crollassero le fondamenta della terra
neve di primavera
una gatta che allatta i cuccioli
foresta in fiore
Se crollassero le fondamenta della terra
il mondo sarebbe una scialuppa di folli
ebbra
che sussulta
al respiro del mare della Notte
Se crollassero le fondamenta della terra
io non scriverei questa poesia
Se crollassero le fondamenta della terra
io non esisterei
Se crollassero le fondamenta della terra
esisterei
“Kiyoaki intuì che al mondo ci sono persone che si dedicano alla coltivazione dei fiori solo per poterne strappare i petali ". **
*, ** Y. Mishima, Neve di Primavera