A Nick Drake
“ car je ne puis trouver parmi ces pâles roses
une fleur qui resemble à mon rouge idéal ”
Arrampicato su un albero accoltellato
lacrime di sangue bianco
mi sono trattenuto su quell’orizzonte
scambiato con la felicità
fra spuma di tarassaco
navigare nel cielo inzuppato di vino
in una quiete insolita
verso un timido sole che ho maledetto
Luce di sangue e latte macchiato
falcia
aguzza
Vele avvilite rami giustiziati
Ma quante volte ci é capitato
di naufragare verso la luna rosa
é il senso unico dei poeti maledetti
non é vero, Nick ?
Ruminano come nel vento foglie e suoni stranieri
le parole-cavalli imbizzarrite nella mia mente
come dentro un mobile con un unico grande cassetto
e soltanto lei
teneri tintinnii d’argento
dea imponente e mortale
le scrive in musica
pallido rituale blues
in un giardino dell’Eden malaticcio
natura romantica e ingorda di cemento
i miei sguardi echeggiavano
nella linea dove cielo e terra si toccano
lì quel timido sole bacia la notte
stremato inseguendo la luna capricciosa
e corica il suo tepore nel grembo di lillà
freddezza dalle guance arrossite
E mi sembrava di vederla
lei
col suo mantello di stelle
e il sorriso di consolante inganno
ballare col vento fra i sussurri dei campi
l’ho chiamata con tanti nomi
senza conoscerne nessuno
é stata la tremolante tormenta di una chitarra
l’indovinello di occhi incrociati per caso
Se provassi a chiedermi :
“ perché scrivi solo cose tristi ?”
ti direi : “ tu pensi a scrivere
nel momento in cui stai vivendo ?”
“ E perché insegui fiori azzurri ?” dici
“ sono tutti un po’ poeti
quelli che hanno amato troppo
e quelli che non hanno amato niente ”
il sole l’ho maledetto
perché forse in fondo lo invidio
eclissi effimera fine della caccia
e può sfiorare
appena
la sua minuscola amata
E mi sembra di vederla
col suo mantello di occasioni mancate
e il sorriso di impassibile primavera
ma io ho sempre preferito l’autunno
E la notte mi ha sempre fatto un po’ paura
E ho visto le cose alle spalle del sole
Préféré par...
