Ebbe così albore l’ultimo declino,
alzandosi quel fungo velenoso
sull’uomo inerme al suo destino.
Poi ancora l’ardore indecoroso:
il soldato decorato
che sgancia il genocidio
sullo scalpo del popolo incosciente,
nell’infame nome d’uno Stato,
e ancora del cadavere il niente,
lo sgomento del nemico–
tra quelli più nessuno
ebbe forza di morire
per la gloria d’un’epica irrisoria.
Ad agosto l’umanità s’arrese
alla resa dell’umano nella storia,
in nome d’un’ipocrita retorica.
Infine la violenza del potere
esplose in una pace automica.