Alfredo Caronia - Piatra Neamt 7 Agosto 2008
Cristo d’ombra e’ croce sullo specchio delle foreste; e’ respiro di cerbiatto,
Piu’ a Nord ( dedicata ad Albert Einstein ) E’ il senso spinto verso l’infinito,
Visti dal cielo, siamo abbastanza storti, stolti, goffi, corti, deviati e contorti. Siamo affannati,
La Luna scende le scale sul crinale, tra stelle e tramonti a volte, al naturale, a volte sulla scena,
Non insisti, consisti! Interloquenze Parli o
Ciao Neve! Grembo d’infinito sospeso manto bianco e indefinito tra il seme della terra,
Follia sulla riga di una lacrima Follia sulla riga di una lacrima, spergiuro sangue sparso con disprezzo
Gli Archi de Roma, da tempio di storia a inno de malinconia, sepolte memorie e frettolose scene
Golgota Vento tra le croci sangue sopra il mento spine di infamia ad ornamento,
Ammiro le copertine dei libri, prefisso, palcoscenico di misteriose rivelazioni, del fascino che emerge tra le pagine sfogliate
L’Astronomia è il passatempo dei villani, aleggia grata al sole di collina come canto di gallina
Il Treno di Piatra Neamt Fischia e s’allontana, come rintocco di campana il segnale del treno che si sfuma
Strizza gli occhi alla notte, vela i suoi torpori di quieto silenzio, penetra i suoi fitti spessori di denso volume
Ritmi di chiaro scuro, il lampo di un faro e la punta su un calamaio liberano un segnale raro,
Quando i miei occhi e il mio corpo puntano al cielo, questo si fa mite volta d’azzurro, poi