D’onde togliesti il foco
Ch’a poco a poco mi consuma e sface
In guisa tal che mi tormenta e piace?—
Da una gelata pietra
Che non si spetra per continuo pianto,
Ma quando piú l’irrigo piú s’indura;
Ed ha presa figura
Di voi che di bellezza avete il vanto:
Onde, con vostra pace,
II vostro nome e la beltà si tace.—
Felice la mia fiamma,
La qual m’infiamma cosí dolcemente;
Felice ancor pietra sí cara e bella,
E piú, s’ardesse anch’ella;
Ma tiene il foco in seno, e sí no ’l sente,
E quivi Amor la face
Accende a l’esca d’un piacer tenace.