Vedi Gregor come si sbricia la pagina del tempo, ti specchi nell’amore nell’occhio che s’incurva; si stenebra lo scheggio,
E di Settembre non volli tornare alla foglia rossa che s’affolta nel risciaquìo di pozze,
Il Sedimento etico dell’equazione termica, in tecnicismi sciolti la fisica quantistica everte il fondamento plastico
Il soffione si sperde, dimentico di questa primavera strana, acerba, dissolto in sprigne pennellate sui muri raspati di Milos,
Nella bolla s’accalla ostinata arsella, in si bemolle – gialla – s’affolla sulla lilla cala una corolla di cannella.
Oggi su Marte mi sfiora la tempes… non c’è che un filo d’erba a scompigliare nuvole conchiuse in granati barattoli di… i colori sono pozze di ematite
Una foglia/una panchina/una sbozzata foglia/una panchina sottovento/ una serrulata foglia/una gruccia di ramaglie/giallita costa/una panchina torta/arsiccio cuore/la voluta corticale/un...
Celi il tuo volto dietro ali di farfalla, la forma ovale, l’espiro greve, si colma l’occhio di lumini,
Un cane sta col muso allato, sull’ala pesta, sulla tua fitta piaga clina il petto,
E ti sveli all’alba come d’incanto, emergi dall’assenza, dal cuneo cremisi della pietra angolare,
Se pensi ch’io mi sbagli guarda il fondo del bicchiere, il giardino di conchiglie, affiora il lezzo di lavanda, il canto di balene.
Scende dall’iride bianca della luna una stella, sospesa lacrima piovana. Scuote nel vento lame di metallo, i tegolati di bucce d’arancia