Salvatore Di Giacomo (Napoli, 12 marzo 1860 – Napoli, 5 aprile 1934) è stato un poeta, drammaturgo e saggista italiano. Fu autore di notissime poesie in dialetto napoletano (molte delle quali poi musicate) che costituiscono una parte importante della poesia e della musica partenopea e insieme campana. È molto apprezzato come novelliere nero. Di Giacomo nacque a Napoli il 12 marzo 1860, figlio primogenito di Francesco Saverio Di Giacomo, medico abruzzese, e Patrizia Buongiorno, il cui padre insegnava al conservatorio di San Pietro a Maiella. Dopo aver conseguito la licenza liceale presso il Vittorio Emanuele, frequentò per volere del padre la facoltà di Medicina. Di Giacomo non aveva alcun interesse per gli studi cui era stato indirizzato, tanto che nell'ottobre 1880 abbandonò l'università in seguito a un celebre episodio che egli stesso descrisse sei anni più tardi.
Salvatore Di Giacomo (Napoli, 12 marzo 1860 – Napoli, 5 aprile 1934) è stato un poeta, drammaturgo e saggista italiano. Fu autore di notissime poesie in dialetto napoletano (molte delle quali poi musicate) che costituiscono una parte importante della poesia e della musica partenopea e insieme campana. È molto apprezzato come novelliere nero. Di Giacomo nacque a Napoli il 12 marzo 1860, figlio primogenito di Francesco Saverio Di Giacomo, medico abruzzese, e Patrizia Buongiorno, il cui padre insegnava al conservatorio di San Pietro a Maiella. Dopo aver conseguito la licenza liceale presso il Vittorio Emanuele, frequentò per volere del padre la facoltà di Medicina. Di Giacomo non aveva alcun interesse per gli studi cui era stato indirizzato, tanto che nell'ottobre 1880 abbandonò l'università in seguito a un celebre episodio che egli stesso descrisse sei anni più tardi.