Quand’el ministro de’ sospir mie tanti
al mondo, agli occhi mei, a sé si tolse,
natura, che fra noi degnar lo volse,
restò in vergogna, e chi lo vide in pianti.
Ma non come degli altri oggi si vanti
del sol del sol, c’allor ci spense e tolse,
morte, c’amor ne vinse, e farlo il tolse
in terra vivo e ’n ciel fra gli altri santi.
Così credette morte iniqua e rea
finir il suon delle virtute sparte,
e l’alma, che men bella esser potea.
Contrari effetti alluminan le carte
di vita più che ’n vita non solea,
e morto ha ’l ciel, c’allor non avea parte.