Arcigno il volo di quel Cigno,
che possidente di un’ala lacerata,
ora non migra più come un tempo.
Sosta statico sulla placida pozza del bosco.
Cristallini riflessi mentre è a caccia di pesci.
Fatica, annaspa, eppure ricorda i tempi dorati.
Quando si librava in volo su scoscesi dirupi.
Impavido, senza paura alcuna fino a perdere il fiato.
Fino, a ricordarsi che volare è come respirare.