Franco Fortini

La vetta dell albero

Stasera ci vedremo. Ci diremo
parole che potrebbero portarci
per sempre lontani da noi. Ma anche è possibile
che dopo il sonno o dopo molti sonni
si venga a una notte chiarissima, a un’altra
giornata da intraprendere.
E ora mi chiedo
dov’è la forza che prego per noi.
 
Se tra i miei occhi alla radice della fronte
o sotto lo sterno dove il sussulto si ostìna
o nella vetta dell’albero che spia la pioggia
o in te che patisci sulle piccole spalle
il peso del dio senza conoscerlo.
 
*
 
Per quanto cerchi di dividere
con voi dal vero le parole,
la fede opaca di che vivo
è solo mia. La tento ancora
e l’occhio guizza, la saliva
brilla sull’orlo dei canini,
o incerti amici, o incerte prove.
 
*
 
Per quanto cerchi di conoscere
che cosa guarda dal sereno
dove il celeste posa in sé,
di questo sono certo e fermo:
i globi chiari, i lenti globi
templari cumuli dei venti
non sono me.

4 giugno 1981

#ScrittoriItaliani (In Composita Paesaggio Versi con dell’anno fine in la per serpente) solvantur)(Da

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