Francesco Valentino Arpaia

Dal finestrino di un treno

Da Roma Termini ad altrove

No smetterò mai di pensarti, di cercare delle somiglianze con dei posti, con degli scorci che magari possono ricordarti, non smetterò mai di rincorrerti e magari di ritrovarti, mah forse anche in un’altra vita. Tu hai tutto quello che tutti gli altri vogliono, cercano disperatamente, imitano, copiano, ma tu sei così, bella, disperata, incasinata, colorata, caciarona. Tu sei quella che non nega una possibilità a nessuno, sei quella che apre una porta a tutti. Quanto te posso amá? Nun te lo so dí, m’hai voluto bene come n’pupo, come na mamma che te coccola e te rimbocca e coperte. Roma, tu sei tu... l’altre so solo città.

Dal diario dei viaggi

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