Nei chiaroscuri affogano verità.

A contemplar le acque, infiniti furon i sogni bianchi come coralli quando il giorno si tacque Lì, ove l’amor va per valli

Ventre amato e dolci natiche, tengono il tempo in un amoroso rifugio In sospeso: fra il cuore

Corteo di passi silenziosi in un autunno che striscia le foglie e le fila di genti a nero vestita

Luna gravida di speranze, e noi esseri feti di sangue rappreso sulle vulcaniche bocche, dopo aver spento

Sfioro con il cuore ogni sorta di ricordo, mio caro fiore che t’ho veduto come dev’ esser l’amore, spine e rose

Sera, inerme e prigioniera calma e terrena rossastro padiglione ch’è sulla vita

Nello specchio del tempo, ho carpito l’essenza del mio più intimo sogno Era un silenzio fatto di pace

Dubbi infiniti, vaneggiano come dame dinanzi agli specchi Lì, sul fondo cristallo la vita non è reale,

Bussano ai vespri anime antiche nelle cornici foto in un bianco e nero di visi provati

Ai vostri banchetti dell’ipocrisia… io digiunerò.

Vita, ti ho amato un tempo quando fosti sogno fra nuvole e le stelle. Iride diurno,

Mano buona al tavolo del bar mi lascia incredulo vincere Svezzando sogni trascinati all’ alba

Uscì il sangue dalla bianca luna, ed io n’ ammirai il fondo dagli occhi per riuscire ad avere un sentore di verità. E consumai il tempo