Odio il mio sé, e
lo confesso. Il tormento
stride sulle mie corde
emotive; l’estenuazione
di aver coscienza di
esistere, quale gran
dolore a cui son destinata.
Perché se fosse così, e
non lo fosse? Perché
rendersi conto? Forse è
più ingannevole di quanto
voglia credere. Pensare non
mi si addice, l’ossessione mi
grava sul cuore.
Il peso, il fardello, che ho
tanto sopportato! Niente resta
con me se non costante amarezza.
Agre è la sensazione del
mattino: chi si sveglia in preda
ai pensieri, e niente vol più
che semplice serenità.