In un mondo immerso nel gelo di un pianto ancestrale
Nel fondo
di un crudo
rimpianto,
urta il rimorso
le fragili ali
del tempo,
secca la terra
tremante
il nudo
respiro
del vento,
scosta
tra i rintocchi
di stelle
le radici del cielo
dal muto
selciato
il tepore
lento,
invadente
di questo rumore,
sussulto
di un cieco dolore,
pianto
di un semplice cuore
divelto
nella solitudine
dall’abbraccio
stretto
del mare,
dal calore
degli occhi
negli occhi
che regge
le sorti
di un freddo
universo,
dall’amore
posato
sui rami
che pulsa
nel fuoco
di un mondo
immerso
nel gelo
di un pianto
ancestrale.