Eterna sera agli alberi fuggiti
nel silenzio: la strada fredda accora
i morti in terra verde: di svaniti
suoni nell’ aria armoniosa odora
vento dorato il mare dei cipressi.
Calma specchiata di monti la sera
immagina giardini nei recessi
tristi dell’ acqua: erbosa primavera
stringe la terra in uno scoglio vivo.
Cade nel sonno docile la pena
dei monti addormentati sulla riva:
sopra la pace luminosa arena.
Nella memoria li depone il bianco
vento del mare: ad alba solitaria
passano in sogno a non toccarsi: banco
del mattino la ghiaia fredda d’ aria.