Alessandro M.

Argine

è il pensiero divorante,
l’indefinibile oggetto ai confini degli occhi,
il dolore,
il volutamente dimenticato.
 
Di queste mancanze
vivo
sopra
miraggi diurni
fuori dal tempo.
 
Un sasso nell’anima.
 
Spesso dunque irrilevante.
Ma nonostante la calma,
a volte le onde tornano in su,
a volte si rompono gli argini.
 
Infine vengono ricostruiti. Con altri sassi.

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