Ada Negri

Il silenzio

Tu che sussulti a un batter d’ali, ed hai
il nodo del silenzio sulle labbra
color di cenere!...
Perchè taci, e tremando te ne stai
rinchiusa in una torre di tristezza?...
E pure sei così giovine ancora,
così soave è ancor la tua bellezza!...
 
Non so il tuo male.—Tu mi sembri oppressa
da un cilicio nascosto, che flagelli
la carne fragile,
perdutamente al suo poter sommessa;
e un’ebbrezza indicibile ti è data
forse dal tuo soffrir senza parola,
se al lamento la bocca è sigillata;
 
se le mani s’aggrappan con terrore
a un mobile, ad un muro, a un davanzale,
per trattenerti
di scagliare il tuo corpo e il tuo dolore
dalla finestra!...—Ma perchè patire
senza rivolta?... Io non lo so, il tuo male;
ma t’insegnerei, forse, a non morire.—
 
Senti come garriscono le rondini
bianche e nere, nell’ora del tramonto.
Pel ciel s’inseguono
stridendo, in cerchi rapidi e giocondi.
Non hai pensato mai che forse un giorno
fosti la rondin che a Novembre fugge
verso il sole, e nel Marzo fa ritorno?...
 
Non ti senti quelle ali dentro il cuore
batter, folli d’azzurro?... non lo senti
che tu sei libera
come la rondinella del Signore,
e che sol per gioirne Iddio ti diede
l’anima tua piena di raggi, ardente
di sogni, aperta ad ogni pura fede?...
 
Vuoi ch’io ti regga al volo?... Oh, non tremare
forte così.—Non ti dirò più nulla.—
Lagrime e lagrime
io verserò su te senza parlare:
su te, che in una torre di tristezza
ti chiudi, e in fondo l’ami, il tuo martirio,
e vi sfiorisci con la tua bellezza.

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