Torquato Tasso

Ah! quale angue infernale, in questo seno

Si duole d’aver offeso la sua donna, come di gravissima colpa.

Ah! quale angue infernale, in questo seno
    Serpendo, tanto in lui veneno accolse?
    E chi formò le voci e chi disciolse
    A la mia folle ardita lingua il freno,
Sí che turbò Madonna e ’l bel sereno
    De la sua luce in atra nebbia involse?
    Quel ferro ch’Efialte al ciel rivolse
 
    Vinse il mio stile o pareggiollo almeno.
Or qual arena sí deserta o folto
    Bosco sarà tra l’alpi ov’io m’invole
    Da la mia vista solitario e vago?
O come ardisco or di mirare il sole,
    Se le bellezze sue sprezzai nel volto
    De la mia donna, quasi in propria imago?
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