Da buon umano racconto una storia:
un uomo senza illusioni viveva
nel cosmo indifferente e nichilista,
e narrazioni in soccorso cercava.
Di quel buio discusse ad un’amica
‘na notte, con ’na birra a ammazzar noia.
Fu una semplice gioia che poteva
alleviare, e di simili una lista
fece: quando postpranzo beveva
un caffè, o quando un sogno mesto
dalla mattina era portato via;
o ancora: star con gli amici ch’aveva,
nuovi ricordi in una storia d’Insta,
baciare la dolce metà che amava,
stare a giocare sereno in famiglia
per trovare sì sempre quella Gioia.
La vita è 'na bolla che si leva
dal sapone nel buio, finché non piglia
un ago che nel sapone la mena.
Ma in riflessi e colori questa biglia
vive momenti di semplice gloria,
e in quei singoli attimi pareva
che l’uomo per aver di quelli vita
fosse nato, e null’altro contava:
si sentiva al centro della pista
di quella danza cosmica e buia.
L’illusione ultima che chiudeva
il senso della vita in un’uscita,
un caffè, 'na risata, un’impresa,
piccola o grossa, di noi scimmie figlie
di un cosmo che da noi al ciel si sdraia.